Osservatorio Assolombarda, La propagación del bienestar corporativo está creciendo

Massimiliano Alfieri, AD di Heath Italia S.p.A “ il welfare aziendale non e’ solo un nuovo approccio retributivo, ma un vero sistema di incentivazione per i lavoratori dell’impresa»

Il fenomeno del welfare aziendale che con la legge di stabilita’ del 2016 include anche la possibilita’ di conversione in servizi per i dipendenti delle grandi, medie e piccole aziende della quota in denaro versata in busta paga, si sta sviluppando e diffondendo nel nostro Paese. Sempre piu’ spesso le parti scelgono cosi’ di finanziare le misure di welfare attraverso la conversione di parte del premio di risultato, con la possibile integrazione di un importo fisso destinato al welfare.

Secondo gli ultimi dati sulla contrattazione Assolombarda e diffusi dall’Osservatorio Welfare Assolombarda (l’osservatorio monitora l’andamento del mercato nell’area di Milano, Monza e Lodi, attraverso i contratti aziendali e l’attivita’ dei provider e supporta le aziende nel campo di welfare aziendale n.d.r.) e’ emerso che ad aprile del 2019 gli accordi depositati presso il Ministero del Lavoro che prevedono misure di welfare, hanno infatti raggiunto il 52% del totale, in crescita rispetto al 33,5% di dicembre 2017. Seppur si tratta di un indicatore parziale di misurazione della diffusione del welfare, dal momento che tiene conto solo delle iniziative formalizzate in accordi depositati, rappresenta comunque un segnale di crescita. Una crescita volta a migliorare il benessere e la produttività dei dipendenti, attraverso benefit mirati alla conciliazione vita-lavoro che hanno l’obiettivo di accrescere il potere d’acquisto. Tra i benefit piu’ richiesti dai lavoratori c’e’ l’assistenza sanitaria – negli accordi stipulati in Assolombarda nel triennio 2016-2018 le forme di assistenza tra quelli di maggior successo – a conferma dei profondi cambiamenti economici e sociali degli ultimi anni che hanno portato a rivedere il sistema di welfare pubblico. In termini di cura e assistenza oggi il Servizio Sanitario Nazionale non e’ piu’ in grado di garantire a tutta la popolazione adeguati servizi sanitari. E’ in questo scenario che la Sanita’ Integrativa, defintiva il “secondo pilastro”, sta contribuendo allo sviluppo di un nuovo sistema di welfare aziendale piu’ efficiente ed organizzato, che affianchi il SSN garantendo non solo l’accesso alle cure ma anche una corretta prevenzione.

«Il tasso di diffusione del welfare aziendale tra gli accordi che prevedono misure di welfare, che ha raggiunto il 52%, evidenzia la direzione netta che la contrattazione collettiva ha ormai intrapreso negli ultimi anni, sospinta dalle riforme post 2016 che sempre più nettamente indicano nel welfare non solo un nuovo approccio retributivo, ma un vero sistema di incentivazione per i lavoratori dell’impresa». Il commento di Massimiliano Alfieri Amministratore Delegato di Health Italia S.p.A, PMI innovativa quotata sul mercato AIM Italia dal febbraio del 2017, tra le più grandi realtà indipendenti della Sanita’ Integrativa, che opera nella gestione del processo del benessere delle persone e membro dell’Osservatorio Welfare Assolombarda, lo strumento di interpretazione dei trend del settore attraverso il monitoraggio periodico del mercato per la condivisione e la promozione delle best practice.

Dott. Alfieri, cosa rappresenta il welfare aziendale per l’impresa e i lavoratori?

Il Welfare è uno strumento partecipativo a duplice vantaggio: una defiscalizzazione per l’impresa ed una premialità per il lavoratore. Queste maggiori risorse messe a disposizione del lavoratore devono necessariamente essere reimmesse nel mercato con un conseguente beneficio per il sistema economico. Crediamo che il Welfare, sia come azione sociale che come manovre legislative, abbia  contribuito alla ripartenza della nostra economia. Ancora una volta se pensiamo alle aree di maggior interesse come l’assistenza sanitaria ed i servizi socio assistenziali, possiamo immaginare come questi diventino strumenti anche per contrastare gli effetti di un paese che invecchia e che scopre nuove necessità dove lo stato, al contrario, contrae servizi ed investimenti.

Quanto e perche’ e’ importante sostenere e diffondere le politiche di welfare aziendale?

In Health Italia da oltre un decennio ci occupiamo di sistemi di welfare con particolare attenzione all’assistenza sanitaria ed all’area socio-assistenziale che rappresentano due delle aree di maggior interesse tra i lavoratori. Il welfare è quindi basilare per il miglioramento della qualità di vita dei lavoratori ma anche del sistema azienda perché gli effetti si ripercuotono su una sempre maggiore motivazione del lavoratore, quindi sulla produttività dell’impresa.

C’e’ un crescente bisogno di prestazioni integrative in risposta ai bisogni dell’individuo. Secondo lei, il welfare aziendale e’ la risposta al problema?

Il Welfare è certamente una delle risposte piu’ concrete: i bisogni dell’individuo-lavoratore vengono rilevati dall’impresa che è il luogo dove un lavoratore passa, tenendo conto anche degli spostamenti, la porzione più significativa del tempo a disposizione. L’azienda ha quindi una funzione anche educativa e sociale, strumenti come i Flexible Benefit identificati sui bisogni dei lavoratori sono certamente una risposta.

Quali sono le sfide per il futuro?  

A nostro avviso la più grande sfida che dovrà affrontare il Welfare è il mantenimento di queste conquiste che hanno accompagnato la ripartenza del nostro paese unitamente ad una sempre più forte relazione impresa-lavoratore, accompagnando ed anticipando dove possibile le nuove esigenze sociali. La sfida di Health Italia è di promuovere, con una rete di Promotori sempre più qualificata, la norma che legislatore ha elaborato ed il vantaggio che l’impresa puo’ trarre, non solo evidenziando le agevolazioni fiscali ma condividendo un piano di welfare che includa la consulenza fiscale, che supporti l’impresa nel coinvolgere i lavoratori nella scelta dei servizi più graditi includendo le imprese del territorio, ampliando quel welfare territoriale che ci vede oggi ai vertici in Italia con oltre 3.500 strutture sanitarie convenzionate ed oltre 150 cooperative per i servizi socio assistenziali e domiciliari.

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