La telemedicina accende i motori: entro giugno attive 90mila postazioni

Il piano del Pnrr. Da metà anno le prime televisite: coinvolti oltre 400mila operatori per raggiungere almeno 300mila pazienti entro la fine del 2025

I motori della telemedicina sono ufficialmente accesi: il 2024 sarà il primo anno in cui gli italiani potranno beneficiare delle cure on line targate Servizio sanitario nazionale. Le prime saranno eroga te da metà anno con l’obiettivo minimo previsto dal Pnrr di raggiungere entro la fine del 2025 almeno 300mila italiani, ma l’ambizione è raggiungerne oltre 800mila l’anno dopo e cioè nel 2026. Si tratterà in particolare di pazienti colpiti da malattie croniche e in particolare diabetici, malati di tumore o chi è colpito da patologie respiratorie, cardiologiche e neurologiche. Nel frattempo i prossimi mesi serviranno per attivare le circa 90mila postazioni di telemedicina in sostanza i computer con i software appositi a cui potranno accedere oltre 400mila tra medici specialisti, medici di famiglia, pediatri, infer mieri e altri operatori sanitari con le quali verranno erogate televisite (le visite appunto a distanza), i teleconsulti (il consulto cioè tra più sanitari su un caso) e i telemonitoraggi (il monitoraggio a distanza dei parametri vitali del paziente).

Il piano per far girare i motori della Telemedicina ha visto arrivare in porto alcune importante tappe nelle ultime settimane: innanzitutto l’aumento delle risorse che sono cresciute da 1 miliardo a 1,5 miliardi dopo la revisione a novembre scorso con Bruxelles del Pnrr e la rimodulazione dei fondi aumentando così il target finale dei pazienti da raggiungere (da 200mila a 300mila), poi a fine dicembre come previsto sempre dai target Ue del Pnrr è stato adottato da ogni Regione un progetto regionale di telemedicina con la definizione dei piani operativi contenenti il fabbisogno per i servizi. Infine a inizio gennaio c’è stato il collaudo della piattaforma nazionale di Telemedicina l’infrastruttura messa a punto da Engineering e Almaviva dove gireranno le prestazioni a cui sono seguite le gare ora in corso, attraverso le Regioni capofila Lombardia e Puglia, con cui verranno aggiudicati tra marzo e giugno prossimi il software e l’hardware e cioè i servizi minimi di telemedicina e le 90mila postazioni.

“Da metà dell’anno con l’attivazione delle postazioni le Regioni potranno cominciare ad erogare le prestazioni di telemedicina”, conferma il presidente dell’Agenas (l’Agenzia per i servizi sanitari regionali che è anche Agenzia per la Sanità digitale) Enrico Coscioni. Che sottolinea come “infermieri, pediatri, medici di famiglia e medici specialisti oltre agli altri professionisti sanitari potranno lavorare su queste 90mila postazioni”. Ma dove saran no attivate? “Le postazioni saranno disponibili nelle case di comunità, negli ospedali e negli ambulatori dei medici di famiglia e dei pediatri, e in oltre 6mila nelle farmacie rurali: serviranno a monitorare pazienti cronici come chi ha lo scompenso, i broncopatici o i i diabetici, ma anche chi ha malattie degenerative”, con clude Coscioni.

Sulla telemedicina non si parte comunque da zero: sono già diverse le esperienze negli ospedali pubblici, mentre nel settore privato si assiste a un vero boom di prestazioni come dimostra l’indagine di Health Italia tra i principali attori nel mercato della sanità integrativa e di soluzioni per il welfare con il suo primo Osservatorio sulla telemedicina. È boom in particolare di televisite: i consulti a distanza con i medici hanno visto un incremento del 172%, con le attività di valutazione e prevenzione per eventuali problemi cardiaci a fare la parte del leone: la telecardiologia segna addirittura un 300% rispetto al 2022. Ma l’attenzione degli italiani si concentra anche sugli aspetti della nutrizione,
con i teleconsulti cresciuti del 158%.

Boom di prestazioni online anche nel privato: crescono le televisite per la cardiologia e gli esami in farmacia
Nel 2023 aumenta anche l’uso della telemedicina all’interno delle farmacie dove le prestazioni secondo Health Point (società di telemedicina controllata al 100%) sono cresciute del 28%: anche qui un impulso significativo proviene dalle prestazioni cardiologiche, che hanno visto una crescita del 35% per elettrocardiogramma, holter cardiaco e holter pressorio. Solo il dato degli ECG erogati in farmacia è del +40% rispetto all’anno precedente. “I dati evidenziano come questo strumen to, dopo il forte boost avuto in seguito all’emergenza pandemica, si stia affermando in questa fase di nuova normalità come una solida alternativa rispetto alla pratica me dica tradizionale”, avverte Silvia Fiorini, Dg di Health Point.

[ Fonte: Il Sole 24 Ore ]

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